Con questa premessa: “Per tutte le followers romane appuntamento da non perdere: Silvian Heach Fashion Happy Hour…in compagnia di Miss Italia 2012 Giusy Buscemi e The chic attitude blog…Vi aspettiamo il 3 maggio alla Rinascente di ROMA, Galleria A. Sordi…consigli di stile, gadgets and much more.”
Ebbene NO.
Parto carica di tutte le mie grandi aspettative (as usual) speranzosa di fare nuove conoscenze e partecipare a qualcosa di carino e concretamente interessante. Affronto l’ora buona che mi divideva da quell’evento, conscia di essermi sistemata a dovere, di essere vestita decentemente e truccata con gusto. Già mi vedevo a stringere mani, porre domande e ottenere risposte delle quali fare tesoro, scattare foto, tante foto, per poter condividere con voi considerazioni piacevoli ed entusiasmanti.
ANCHE NO.
Sono arrivata lì alle 17:45 circa, in compagnia della mia amica Giulia, che mi aveva segnalato l’evento. Mi aspettavo, dato il ritardo di 45 minuti, di trovare un affollamento esagerato a causa della risonanza dell’invito. Entro ne La Rinascente. Salgo le scale. Arrivo al reparto Silvian Heach e mi ritrovo davanti il VUOTO. La povera e bella Giusy Incoronata piazzata lì come una barbie cui NULLA era richiesto di più che fare da “attrazione turistica” per delle foto (foto che, a guardare i pochi, sporadici, fruitori del negozio, nessuno ha sentito l’esigenza o, quantomeno, l’interesse di fare). Due blogger che, data la mia ignoranza, mai avevo sentito nominare. 5-6 fotografi. Un possibile agente/organizzatore dell’evento. Lo staff del piano del negozio. Totale? 10-12 persone.
Non vi descrivo la tristezza dell’atmosfera. Fossi stata la giovane Miss, me la sarei data a gambe IMMEDIATAMENTE! Anzi no, voglio descrivervela.
Immaginate: salgo le scale e vedo Giusy appollaiata accanto ad uno stand ricoperto di frutta. Alla sua destra le due blogger intente a parlottare tra di loro senza interagire o tentare di coinvolgere minimamente le persone (tipo me) intorno a loro. Davanti lo stand, i fotografi con le loro armi in mano pronti a scattare (cosa, non ci è dato saperlo). Mi faccio coraggio e mi avvicino per presentarmi a quello che sembrava l’organizzatore (o l’agente di Giusy).
Appena mi punta, ci raggiunge a passo di carica dicendoci di fare la foto con la Miss. Io rispondo che no, non volevo fare la foto con la miss, tento di spiegare che ero lì per il mio blog, che mi sarebbe piaciuto carpire informazioni da riportarvi, scattare anche io qualche foto…ma no. Non ho neanche il tempo di finire la mia frase che mi piazza una mano dietro la schiena spingendomi verso Giusy. Afferro per il polso la mia amica trascinandola in questo vortice di inutilità. Ci fanno un paio di foto le quali non ho idea dove andranno a finire. Dopo ciò, neanche un “ciao, piacere, come ti chiami, chi sei?”, le due blogger non ci hanno filate minimamente, povere noi, facenti parte della comune plebaglia estranea al fashion blogging.
Ad un certo punto vedo l’impensabile. Arriva una ragazza del personale del negozio con una torta in mano. Penso: “Starà iniziando l’happy hour, adesso ci offriranno almeno qualcosa, ci guarderanno, ci parleranno…”. Proprio NO. La torta era per festeggiare il compleanno di una delle due blogger, con tanto di candeline e spumante.
Ok che sull’invito c’era scritto “Happy Birthday“, ma MAI avrei creduto che tutto l’evento girasse intorno al suo compleanno! Della serie: come trasformare un evento pubblico in una festa privata. Soffia le candeline, si scattano foto (sempre le stesse, loro due con la Miss). Mangiano, bevono, parlucchiano, filano poco anche la sventurata Miss, e NON INTERAGISCONO. Nada. Nisba. Zero. Le persone che giravano per gli stand, come me, guardavano perplessi la scenetta, come me, chiedendosi, come me, il perché, di tutto ciò.
Non ho ancora capito cosa c’era di Happy in questo Happy Hour (???).
Non ho ancora capito cosa ci fosse “da non perdere” in questo evento.
Non ho ancora capito CHI doveva elargire “consigli di stile” e perché non l’abbia fatto.
Non ho ancora capito quali fossero i millantati gadgets che riportava l’invito e perché non siano stati consegnati.
Non ho ancora capito in cosa consistesse quel “and much more” a conclusione dell’invito.
In ultimo, non ho ancora capito perché alcuni brand concepiscano questi eventi in modo tanto superficiale e disorganizzato, perché puntino tanto sulla presenza di bloggers e personaggi che, diciamocelo, non attirano folle di avventori, perché non capiscano che la loro vera fonte di guadagno non sono “le persone che invitano” ma le persone che comprano e che si sentono gratificate dell’aver preso parte ad un evento organizzato in loro favore e che, magari, proprio grazie a quell’evento saranno più propense a spendere i loro soldi comprando i capi del loro brand.
Non posso non pensare che sia stato un vero e proprio FLOP, ho affrontato due ore di viaggio (tra andata e ritorno, con i mezzi), speso 3 euro in biglietti della metro, per rimanere delusa da un evento che sembrava a dir poco promettente.
Voi che ne pensate?
Tristissimo far passare per figo un flop evidente, meno male che c’è ancora chi dice le cose come stanno!
Era il minimo!
In pratica era una festa di compleanno che il marketing ha mascherato da evento pubblico grazie a una pubblicità ingannevole. Gente così è solo da spu***nare altrettanto pubblicamente mostrando l’evidente flop/disorganizzazione/falsità di questo sedicente evento.
Inizio a detestare la parola “evento”: è talmente usata per pubblicizzare qualsiasi stupidaggine, persino l’inaugurazione di una pizzeria a taglio, che i cosiddetti “eventi” ormai puzzano di fregatura, meglio prenderli con le pinze.
Concordo! Inizierò a diffidare maggiormente anche io!
che tristezza!!! avrebbero fatto meglio a festeggiare il compleanno della tipa senza pubblicizzare l’evento…come festa privata ci poteva anche stare, ma senza dire tutte ste minchiate dell’happy hour..happy, alla fine, solo per la festeggiata!
Ma neanche per lei, temo! Se io voglio festeggiare il mio compleanno, chissene di Miss Italia, io ci vorrei i miei Amici! E dei suoi, era evidente, non ce n’era neanche uno!
Mamma mia che tristezza questo evento! io negozionate…che magari ho pure pagato le due “fashion blogger” per interagire coi miei clienti…quanto meno le inviterei a darsi da fare! Ma poi, queste hanno N mila followers e manco uno che si sia presentato? I dieci presenti, eccetto te e l’amica, saranno stati i parenti a questo punto…
I 10 presenti erano: 5 fotografi e 5 del personale del negozio (buttafuori con auricolare inclusi)…Li ho contati! 😉
come organizzatrice di eventi con tanto di esperienza pluriennale in festival nazionali e internazionali e con una bella laurea al riguardo, ti dico, salendo in cattedra con fare da maestrina: “ma chi è l’organizzatore?Fammici parlare”.
Quando vedo queste cose mi si raggela il sangue, soffro nel vedere uccidere un evento, nel notare la disorganizzazione e la mancata cura dei dettagli. Per non parlare della superficialità con cui sono stati trattati i possibili acquirenti, cioè voi.
Detto questo, per le altre blogger (chi??), provo una sensazione di sdegno e amarezza: com’è possibile catafottersene così, essere maleducate e indisponenti con le persone? Sicuramente se non sono state pagate, sono state ringraziate con articoli del marchio, mi sembra giusto per amor proprio e per rispetto del lavoro altrui, rispondere con un atteggiamento propositivo e attivo a tale onore.
L’avessi avuta io un’occasione del genere…
Guarda, non dico che dovevano venire lì e stenderci il tappeto rosso, ma quantomeno salutare, volendo anche invitarci a bere qualcosa insieme, non dico tanto. Magari poi sarei stata io prendere l’iniziativa, facendo domande e prendendo appunti mentalmente su quanto di interessante mi avrebbero detto.
Zero proprio.
Chiuse nella loro bolla fashion.
BAH.
aahha chiuse nella loro bolla fashion è poesia. Hai centrato il punto proprio 😀
Che cosa strana… Che senso ha avuto pubblicizzare un evento come qualcosa di grandioso se poi si sono presentate solo 2 persone… O hanno fatto una pubblicità penosa e non l’ha saputo quasi nessuno, oppure la sola presenza di Miss italia e 2 blogger semi famose non è abbastanza da far venir voglia di venire alla gente…
La cosa ancor più strana è che quelle poche persone che entravano per acquistare e visionare i capi esposti, alla vista di quel gruppetto, andava altrove! Solitamente ci si incuriosisce e ci si avvicina per vedere, mentre in questo caso tutto il contrario!
E nessuno di loro si degnava di fermare le persone per offrire qualcosa da bere, per coinvolgerle, avvicinarle. Niente proprio. Eppure sono stata lì un’oretta buona, me li sono osservati attentamente! Nisba.
Che tristezza! Non mi voglio immaginare l’imbarazzo nel trovarsi in quella situazione. “Conosco” quella blogger e spacciava quel compleanno come mega festa vip! Mha… A volte mi cadono le braccia, si comincia a sentire troppe cose “tristi” in questo mondo dei Blog!
^_^
Pure? Bene, come saltano fuori gli altarini! -.- Sono sempre più perplessa…
La smania di apparire a tutti i costi è un virus dilagante! … Non dico altro sennò mi querelano! 😉
Ottima descrizione del “non evento”. Ho avuto la fortuna/sfortuna di lavorare x questo brand per più di un anno e da quel che ricordo il loro motto è: nel bene o nel male purché se ne parli e scrivendo questo articoli, seppur negatuvo, gli hsi reso un favore!
Passa a trovarmi sul mio blog
Http:// travelandfashiontips.blogspot.com
Squallore. 🙁
beh..triste é triste,indubbiamente…ma se le cose non si sanno organizzare,sappiamo tutti come finiscono,la convinzione di certe persone che,solo perche invitano il personaggio famoso,sono strasicure che la gente venga a migliaia..avranno imparato una lezione..spero. 😉
A quanto mi hanno detto altri/e bloggers dopo aver letto il mio post, pare che a loro non importi che sia positiva o negativa la luce che emerge dai nostri post. Purché si parli di loro, va bene tutto. O__o’
Anno dopo anno l’organizzazione del Concorso di Miss Italia mostra tutte le sue falle organizzative. Dico questo perché sicuramente questo “evento” è stato organizzato dal Concorso (in una delle foto riconosco chiaramente il veterano dell’Ufficio Stampa) che tra i vari sponsor c’è, appunto, la firma di abbagliamento che non nomino per non fargli pubblicità.
Prova del nove: sia la “fashion blogger” festeggiata sia l’altra blogger sono negli ultimi anni invitate dall’organizzazione di Miss Italia ad assistere alle fasi finali del beauty contest e agli appuntamenti collaterali. Che in tutta sincerità non riesco a capire l’utilità dei loro “report” a Montecatini, dato che più che aver dato notizie sono stati nuovi sfoghi per esprimere il loro ego. Insomma, una cosa degna del miglior TG4 dei vecchi tempi… 😀
Ciao :)Mi hanno segnalato il tuo post ed ho pensato di interagire, sono Sabrina, una delle due blogger citate da te 🙂
Sono d’accordo con tutto il tuo post, ma vorrei chiarire una cosa, l’evento era dedicato al compleanno della blogger Valentina come tu stessa hai riportato con il fermo immagine, io la conosco, conosco l’organizzazione Miss Italia/Silvian Heach e sono passata a salutare all’evento le persone che conosco, non ero lì in modo “ufficiale” come blogger dell’evento, non sono stata pagata da nessuno semplicemente ero lì come una normale ragazza che ha anche un blog, ovviamente questo non significa sempre interagire con tutte le persone che mi circondano, voglio dire, sei una blogger anche tu, eri li, potrei dirti la stessa cosa, non hai interagito con me, mi dispiace semplicemente che tutti sono sempre pronti a puntare il dito, se avessi provato a non fermarti all’apparenza avresti scoperto che c’è tutta la disponibilità di interagire con gli altri
Questo io naturalmente non potevo saperlo, sono arrivata, eravate in due, sempre insieme e naturalmente ho tirato le somme.
Il problema qui è che la disponibilità ad interagire magari c’era anche (da parte vostra, mia sicuramente) ma non stava di certo a me venire lì ed invadervi, mentre invece, forse, era compito vostro far avvicinare le persone, coinvolgendole e magari attaccando bottone.
Nel momento in cui ho cercato di avvicinarmi (e lo dico da persona estremamente timida ed introversa) sono stata bloccata da quell’uomo che mi ha fatto fare la foto a tutti i costi mentre io, invece, ero venuta per altro. Quando l’organizzazione è ineccepibile c’è tempo e modo di fare tutto, mentre invece l’aria gelida e l’indifferenza che si respirava non facilitava di certo la socializzazione. Di certo non ha facilitato i miei tentativi di carpire qualcosa di buono da tutto l’evento.
Assolutamente, ma ho apprezzato il tuo commento, è sempre uno spunto per eventi futuri, era solo per chiarire il punto, mi sarebbe dispiaciuto che fosse passato male il motivo per cui ero lì 😉 in bocca al lupo!
Non rivoltiamo la frittata, per favore: sull’invito c’è scritto chiaramente Happy Hour, in pratica una festa di compleanno è stata fatta passare per un evento mondano in cui Miss Italia avrebbe fatto la bella statuina e una blogger avrebbe dovuto dare consigli di stili e presumo distribuire gadget “and much more”. È stato fatto? No. Avete VOI interagito col pubblico? No. Vi siete fatte gli affari vostri e tante belle foto? Sì. Che vi aspettavate? Gli applausi da parte dello (sparuto) pubblico che era venuto lì APPOSTA aspettandosi ben altro che candeline e tanti auguri per nulla reclamizzati? È stato reclamizzato ben altro e non è stato promesso: quindi oltre alla pessima organizzazione c’è dietro, prima di tutto, una mirata pubblicità ingannevole. Bella figura che ci ha fatto Silvian Heach.
Credo che l’altra blogger, Valentina, fosse lì in vesti ufficiali visto che c’era il suo nome sull’invito, quindi penso fosse tenuta ad interagire e ad essere “accogliente” con gli eventuali clienti,altrimenti che senso aveva la sua presenza? Sara è una blogger, ma come Sabrina poteva anche essere una ragazza normale entrata per caso in un negozio a curiosare tra gli abiti, ignorarla non mi sembra una grande strategia di marketing!
Comunque secondo me la colpa è di chi ha organizzato l’evento, poca chiarezza, poca organizzazione… e poca gente.
Quanto a puntare il dito… io credo che questo post rappresenti l’essenza di quello che significa essere blogger: dire quello che si pensa, nel bene o nel male (con educazione, ovviamente). Troppo facile far passare tutto per bellissimo e perfetto per non “offendere” le aziende; le aziende serie dovrebbero essere fiere di collaborare con gente onesta e trasparente, se non lo sono…pazienza, il mondo è pieno di lavori stimolanti e divertenti, non esiste solo internet!
Ragazze buongiorno, sono Valentina , la blogger presente all’evento. Sicuramente posso darvi ragione del fatto che sulla locandina dell’evento vi era scritto tutt’altro, non vi nego che anche io mi aspettavo qualcosa di diverso. Inutile dirvi che aldilà di tutto ,ho trascorso un piacevolissimo pomeriggio , l’evento è stato più che altro incentrato su Giusy e anche un occasione per festeggiare me. Non trovo però corretto, e vi parlo da esterna, arrivare a farne una colpa all’azienda, ma questi sono punti di vista, ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero. Come Sabrina, anche io non sono stata pagata per stare lì, semplicemente hanno voluto inserirmi sull’invito perchè quel giorno capitava il mio compleanno, altrimenti sarei andata lì proprio come voi, in veste di invitata. Detto questo avresti potuto presentarti, mi avrebbe fatto piacere, io sinceramente non ho proprio fatto caso nemmeno della tua presenza (puntualizzo che non è detto in modo offensivo, non vorrei venir fraintesa). Quindi che tu adesso qui scriva queste cose parlando di mancata interazione etc etc la trovo un po incoerenza. Dimmi pure se sbaglio eh 🙂
Se io organizzo o festeggio il mio compleanno (privatamente o pubblicamente che sia), di certo invito i presenti, conosciuti e sconosciuti, ad avvicinarsi, scaldando l’atmosfera, offrendo qualcosa, e non aspetto che siano loro a venire a celebrarmi come se fossi seduta su un trono dorato, perché so già che non lo faranno.
C’è una barriera sociale tra le persone normali e le fashion bloggers, specialmente se, come nel mio caso, non le si conosce. E non sta di certo alle persone “esterne” a questo mondo, abbatterla.
Con questo tuo commento non hai fatto altro che confermare la mia opinione riguardo alcune facenti parte della categoria, ovvero che vi è tutto dovuto. (senza offesa, naturalmente non è altro che l’opinione di una persona qualunque.)
Valentina, come blogger dovresti essere abituata alle interazioni sociali, ovviamente con tutte le persone che si prendono la briga di partecipare ad un evento in cui tu sei fra gli ospiti d’onore. Inoltre, come puoi affermare di non aver visto Sara quando è palese che i visitatori siano stati una manciata in tutto il pomeriggio? Dove sono lo spirito d’osservazione e la curiosità che da blogger affermata dovresti dimostrare? Per non parlare della consuetudine sociale di accogliere un ospite quando questi si presenta a te… Dai, non ci crede nessuno che non l’avevi vista!
Ora, mi sembra proprio fuori luogo che tu dia dell’incoerente a Sara, visto che ormai è stato assodato che interazione con il pubblico da parte tua non c’è stata, o comunque piuttosto scarsa. Lei ha rendicontato obiettivamente ciò che ha visto e provato all’evento, evidenziando anche, come Chris ha ben descritto sopra, che spesso eventi di questo tipo sono strumenti ingannevoli adoperati dalle aziende per farsi pubblicità e lasciano purtroppo ben poca attenzione al cliente finale. Sara ha dimostrato spirito critico e obiettività, tu cosa hai fatto a parte addurre scuse?
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Ciao! Vorrei solo dire un grazie enorme per le informazioni che avete condiviso in questo blog! Di sicurò diverrò un vostro fa accanito!
Complimenti, questo post ha davvero stimolato il mio interesse.
Blog davvero interessante, peccato non sia ancora disponibile la versione mobile. Almeno io non l’ho trovata, infatti per leggere questo articolo sul mio telefono ci messo mezz’ora. Perlomento era interessante e ben scritto.
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Purtroppo non ha ancora sufficiente “popolarità” il mio blog (e sono contenta così, pochi lettori ma buoni) da meritare un’app tutta sua ! Ehehe! A presto!