Ed eccomi di nuovo qui, di nuovo a mostrarvi le mie adorate scarpe.
Non ve ne presentavo più da mesi, in effetti, e mi è dispiaciuto un po’, ma il mio cambio di vita, di abitudini, di orari, mi sta portando a VIVERE appieno le mie giornate, lontana, lontanissima dal PC. Mi sveglio molto presto, esco di casa e, semplicemente, VIVO. Respiro a pieni polmoni mentre, con la musica nelle orecchie, canticchio camminando a passo spedito verso la giornata che verrà. Io che sono sempre col naso all’insù e coi pensieri arruffati, di tanto in tanto, con le mie superga da lavoro, inciampo su me stessa. Esco nettamente in anticipo per godermi i colori dell’alba, quelle sfumature acquerellate delle nuvole che iniziano a diradarsi, gli sguardi assonnati dei lavoratori mattinieri che ormai mi salutano con leggeri cenni della testa e un sorriso.
Un sorriso.
Era tanto che persone sconosciute non mi sorridevano così, spontaneamente, con gli occhi, e tutte le volte questo mi dà la carica per affrontare con gioia e spensieratezza le ore che dedico al piccolino di cui mi sto occupando. Qualcuno mi ha detto che quando stiamo bene con noi stessi, anche se ci sembra tutto immutato, chi ci circonda lo vede, lo percepisce. E rende spontaneo un gesto semplice, gratuito, disinteressato, come un sorriso.
Quando rientro a casa mi spoglio dei vestiti da baby-sitter e torno quella di sempre, io che sogno ad occhi aperti, coprendomi di colori pastello e tinte tenui, lasciandomi accarezzare dal calore dei raggi del sole che, nei pomeriggi primaverili, inondano quel piccolo mondo che è, poi, la mia stanza. Allora ravvio i capelli, coloro un po’ le labbra, e le indosso. La loro scatola è sempre lì, dove posso vederla e aprirla all’occorrenza, a portata di occhi e piedini.
Sono state un meraviglioso dono per il mio compleanno, ed ogni volta che le guardo mi lascio conquistare dalle loro curve morbidissime e da quel blu glossy, tempestato di miliardi di minuscole scaglie perlescenti che rendono l’effetto visivo quasi bagnato. Le trovo di un’eleganza ed una femminilità senza pari, sebbene siano non proprio il massimo della comodità per lunghi tragitti a piedi. Finora le ho indossate solo una volta a cena, e devo ammettere che sono talmente verticali, dall’alto dei loro 12cm di tacco purissimo (zero plateau) da risultare importabili con calze e collant. Il tallone usciva sempre dalla scarpa, ma a piede nudo è tutta un’altra storia. 😉
Ci sono scarpe fatte per essere vissute, consumate, rovinate, per correre incontro ad un autobus in arrivo, per essere sfilate e tenute in mano mentre affondiamo i piedi nella sabbia sul lungomare, per dondolare sui talloni in preda all’agitazione per un appuntamento saltato, oppure per sollevarci più facilmente e rubare un bacio quando una chiacchierata comincia a farsi pesante.
Loro no.
Loro ammiccano dolcemente, sotto l’apparente innocenza di quel fiocco in velluto blu notte, sottolineando castamente quando femminile può essere una caviglia vestita della giusta scarpa, quanto la semplicità priva di orpelli sia effettivamente esaltazione della femminilità stessa e allora via gli orecchini, via le collane, i bracciali, gli orologi, via tutto. E’ sufficiente un tubino e la scarpa giusta. Quella scarpa che sussurra: “Non sarà una donna facile da conquistare, lei ama i libri antichi e le teiere in porcellana, ama respirare il profumo di quelle pagine e circondarsi di oggetti delicati, come il suo cuore. Fai attenzione!“.
“Non chiedere attenzioni e poi dissolverti nella felicità della persona a cui le dai è il tuo strano modo di tenere. E il non chiedere a nessuno di starti vicino è il tuo silenzio parlante che tradisce il contrario. Quando non sei abituato a chiedere a nessuno di restare nella tua vita non è detto che tu non abbia una disperata voglia che qualcuno ci resti. E’ che forse hai imparato a tue spese che non serve chiedere di rimanere. Chi vuole restare c’è già ancor prima che tu che tu lo trovi e resta senza che glielo chiedi. Sarà per questo che non hai mai imparato a pregare ma hai imparato a ringraziare per il tempo e per l’amore, per chi capisce CHI SEI, per chi distingue i complimenti dal vero e unico interesse, per quei viaggi che fai senza muoverti e ti ritrovi comunque con chi vuoi.” [M. B.]
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Questo post è un incanto. Le tue foto, le tue scarpe…ma tu in primis. Così bella, così solare…e ti sento nettamente meglio con te stessa!
Le scarpe saranno anche belle, ma tu le indossi con rara sensualità.
Buonanotte stupenda!
Donatella! Le tue parole sono sempre dolcissime e devo darti ragione, sono un’altra persona. Sempre io, ma diversa. Forse semplicemente mi sto solo permettendo di essere me stessa, senza filtri e senza vincoli.
Senza paura del giudizio altrui.
Buonanotte a te cara, grazie per essere sempre di passaggio! Appena si tranquillizzano i tempi tornerò anche io a girovagare da te. 🙂
Ti abbraccio!
Ti ringrazio Donatella, le tue parole sono sempre tanto carine! E’ vero, sto decisamente meglio e ora come ora il merito ce l’ha l’essermi staccata completamente dal PC!
spero quanto prima di tornare anche sul tuo blog per spulciare tutte le meravigliose cose che stai facendo!
Ti abbraccio!
Che dire, le scarpe sono un sogno! Ne ho anche io un paio ‘simile’, tacco 12 e curve sinuose (solo che nelle mie c’è un po’ di plateau nascosto, quindi baro!), e quando le metto mi sento quasi Jessica Rabbit! 😛 Ovviamente essendo da cerimonia importante le metto ogni morte di papa, però secondo me averne un paio così nell’armadio aiuta sempre!
Che bello! Che poi, secondo me, sono scarpe che si possono mettere per qualsiasi occasione, sdrammatizzandole col giusto abbigliamento. 😉 Io cercherò di sfruttare queste il più possibile! Non meritano proprio di rimanere chiuse nella loro scatola. 😉