Girando l’Instagram è impossibile non vederli, sono ovunque, sbucano da ogni post quando meno te l’aspetti. Parlo dei tacchi YSL, ovvero: come vendere alle masse una scarpa normale “impreziosita” da un tacco massiccio e volgarotto come solo i monogram sanno essere.
Qualora foste tra le fortunate a non averli ancora visti, parlo di loro. Ora, ci sono tante cose che potrei scrivere per raccontarvi quanto di sbagliato io ci veda in questo modello, ma mi sforzerò di essere equa – tanto la mia tendenza l’avete già capita – carina e coccolosa.
Indubbiamente è un modello che asseconda una nicchia ben delineata di acquirenti. Parlo di quelle dell’ostentazione a tutti i costi, delle firme ovunque, dei pattern, dei monogram, del total brand in tutti i luoghi, in tutti i laghi. Per questo well done YSL, sono certa che le vendite vadano alla grande. Distogliendo l’attenzione dal tacco, che è, poi, quello che mi infastidisce di più, la tomaia è molto semplice.
Il taglio, nonostante sia piuttosto scollato, mi ricorda troppo le scarpe di Minnie Mouse, molto alto ai lati del piede per poi affusolarsi nella scollatura sulle dita. Di certo non il mio preferito, ma molto meglio di tanti altri che ho visto ultimamente, non ultimo Casadei in questo modello. Non posso negare che spero vivamente sia, questa, una moda passeggera. I “non scolli” e le punte squadrate, nel mio piccolo debole cuore, vogliono solo essere un brutto ricordo.
Passiamo al tacco. Ormai mi conoscete, sapete perfettamente che quando si parla di tacchi, io inizio a sguazzare come una paperella felice nel suo pond. Di una calzatura è la PRIMA cosa che guardo, che studio e che, il più delle volte, fa da discriminante per un papabile acquisto. I tacchi lavorati, particolari, luminosi, cesellati, decorati, hanno su di me lo stesso effetto che hanno gli oggetti scintillanti sulle gazze. I miei gradi di separazione di una scarpa, nel decretare se vale la pena acquistarla, sono infatti:
-Forma del tacco
-Materiale
-Punta
-Taglio della tomaia (scollo)
-Prezzo
-Bellezza complessiva
Capirete dunque quanto io sia combattuta su questi tacchi YSL. Hanno esattamente il tipo di tacco che normalmente mi spingerebbe a urlarmi dentro «LE VOGLIO!» eppure questa volta non è successo. Probabilmente questo si deve al punto “bellezza complessiva” che, seppur in chiusura del mio elenco, ha comunque l’ultima parola sull’intero discorso acquisto.
Sarà che questo tacco lo vedo molto più come una scultura da inserire in casa per le più fashioniste – sulla quale spararsi foto in tutte le pose del mondo – e non lo trovo particolarmente fine né elegante né pratico. Per quanto ne apprezzi la costruzione architettonica, sulla quale si saranno fatti studi strutturali che noi umani non possiamo neanche immaginare, a mio gusto lo trovo tozzo, sgraziato e, complessivamente, mi da l’idea di qualcosa che si sia conficcato sotto il tallone di una scarpa qualunque.
Le mie conclusioni sono, pertanto, le seguenti: scarpa perfetta per la sua nicchia di riferimento, piccola il giusto per fare centinaia di migliaia di euro facili, cui io non appartengo. Ottimo posizionamento di prodotto, quindi, che non vedrete mai sulle mie mensole.
Quali sono le vostre impressioni? Fatemi sapere come la pensate nei commenti qui sotto!
Alla prossima!
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