Viaggiare in Marocco è stato uno dei miei pallini fissi per non so quanti anni. In generale, sono molto attratta dai paesi di cultura araba, proprio perché così diversa dalla nostra e tutta da studiare, capire e osservare. Premetto che questo è stato il mio primo vero e proprio viaggio in una meta del Nord Africa. Non voglio contare le due permanenze in resort sul Mar Rosso perché non si tratta di un vero e proprio viaggio, per me. Così come non conterò come viaggio i giorni trascorsi con la mia famiglia in Tunisia, perché non ho molti ricordi, essendo avvenuta quando ero molto piccola. Li considero più come soggiorni sospesi in una bolla posizionata in quelle aree geografiche. A meno che non si esca per visitare città limitrofe, rimanere in resort non porta nessun arricchimento dal punto di vista umano che, invece, ho trovato viaggiando in numerose città in giro per il mondo. Per questo distinguo sin da ora che viaggio e vacanza, per me, sono due cose diverse. Il viaggio prevede il mescolarsi con le culture, usi e costumi del luogo che si va a visitare (sbattimento +100). La vacanza ci vede per lo più a bordo piscina in totale relax sorseggiando qualcosa all’ombra di una palma servite e riverite (sbattimento -100). Poi ci sono le vie di mezzo, ma questa è un’altra storia.
Fatta questa doverosa precisazione, partiamo dal presupposto che la mia intenzione era quella di acquistare un viaggio in Marocco. Dopo aver letto vari articoli di viaggio ed essermi informata grossolanamente, mi sono resa conto di non essere in grado di organizzarlo per bene da sola. Complice una serata di shopping compulsivo su uno dei miei siti di riferimento, scorgo una vendita privata di destinazioni sparse per il mondo, tra cui proprio il Marocco. L’ho preso come un segno del destino. Ricordo era il 23 Dicembre. Il mio compleanno sarebbe stato il 23 Gennaio e volevo proprio festeggiarlo lì. Così ho scelto le date, l’albergo (sincerandomi prima che fosse in una bella zona, possibilmente collegata) e le escursioni.
Il pacchetto che ho acquistato, tramite vendita privata su VEEPEE, permetteva di impostare tutti i dettagli del viaggio. Dalla compagnia aerea con cui saremmo partiti, alle date esatte di partenza e ritorno – con relative variazioni di prezzo, che ho molto apprezzato! – al tipo di sistemazione in loco, potendo scegliere tra soggiornare in un Hotel classico oppure in un Riad tradizionale. Come prima esperienza in Marocco ho preferito scegliere un Hotel classico con trattamento B&B. Non sapendo a cosa andassi incontro ho preferito puntare su qualcosa che mi desse sicurezza piuttosto che fare un salto nel vuoto. Ora che sono tornata e so come muovermi bene in città, probabilmente non mi priverei dell’esperienza del Riad. All’interno della vendita era possibile scegliere anche se arricchire il proprio viaggio con escursioni ed esperienze tradizionali marocchine. Io ho scelto di visitare la catena del Monte Atlante, dove sono radicati insediamenti storici di popolazioni berbere, durante la quale ci sarebbero stati illustrati i prodotti tipici della zona, quali l’olio di Argan, le ceramiche tipiche lavorate a mano e la cerimonia del tè con visita a una casa tradizionale berbera.
-
Cosa mi sarebbe stato utile sapere prima di prenotare il viaggio?
Senza dubbio come fosse organizzata la città di Marrakech.
Sebbene da Google Maps possa sembrare enorme e sterminata, in realtà la città e molto compatta, raccolta e non eccessivamente estesa. Si gira serenamente a piedi, coi mezzi pubblici oppure in taxi. -
Quanti giorni servono per girarla per bene?
Noi siamo partiti il 20 gennaio e siamo tornati il 25 gennaio. Considerando che una intera giornata è stata dedicata alla gita sul Monte Atlante e la partenza il 25 è stata molto presto (alle 8:00 avevamo il volo), 4 giorni ci sono stati sufficienti senza avere ritmi troppo serrati. -
Che moneta si usa e quanto conviene cambiare?
La moneta marocchina è il Dirham ( 1 dirham marocchino vale 0,090 euro). La vita lì costa davvero pochissimo, soprattutto se scegliete di fare acquisti nel Souk del centro. Come regola generale ricordate che ogni negoziante si aspetta che contrattiate sui prezzi che vi propongono e, anzi, vi stimeranno tanto più quanto riuscirete a far abbassare il prezzo. Altrimenti verrete visti come persone manchevoli di polso, quindi poco stimabili. Sebbene questo non rientri nella nostra cultura, fa parte della loro, quindi non vorremo di certo offenderli a casa loro, no? Non c’è bisogno obbligatoriamente di cambiare i soldi in Italia, dal momento che in aeroporto ci sono appositi banchi dove è possibile farlo in tutta comodità. Noi, in aeroporto abbiamo cambiato circa 60 Euro, ottenendo 675 Dirham, che ci sono bastati per i primi due giorni. Ricordate che per i cittadini l’euro è una moneta molto forte. Non è escluso, infatti, che molti negozianti per ultimare l’affare vi abbassino moltissimo il prezzo degli acquisti pur di ricevere il pagamento in euro, arrivando a un onestissimo win win.
-
Come ci si sposta dall’aeroporto? E in città?
Non appena uscirete dall’aeroporto (che è bellissimo!) verrete accolti da moltissime persone pronte a darvi il benvenuto e a indovinare la vostra provenienza. Sono per lo più autisti di taxi che vi chiederanno dove alloggiate per accompagnarvi in aeroporto. Dopo un nostro primo approccio nel contrattare sul prezzo, abbiamo lasciato stare. Il nostro albergo sarebbe stato solamente a 7 km dall’aeroporto e la spesa non sarebbe valsa l’impresa. Abbiamo ripiegato sull’autobus N.3 che porta proprio dall’aeroporto al centro città con varie tappe intermedie e successive. Questo ci ha aiutati sia a capire come ci si sposta in città che a conoscere i prezzi dei biglietti. Per un biglietto dell’autobus, che si acquista direttamente sul mezzo, abbiamo speso 300 dirham (meno di 3 euro) in due, ma – e questo vi farà capire quanto poco costi la vita lì, il biglietto è valido andata e ritorno. Ovvero, se al rientro dal nostro viaggio avessimo dovuto prendere nuovamente l’autobus, avremmo potuto riutilizzare lo stesso biglietto.
In città ci si sposta comodamente a piedi. Vi consiglio scarpe comode, perché non sarà fuori dal mondo ritrovarsi a fare lo stesso giro miliardi di volte. Perdere l’orientamento è molto facile per chi non è abituato a città impostate su questa tipologia di tessuto urbano. Specialmente nel souk orientarsi è difficilissimo! Se non amate le lunghe camminate, ci sono vari mezzi che potete sfruttare a vostro vantaggio: gli autobus, molto economici, come menzionato prima, i taxi, che non consiglio perché rischiate di pagare la corsa cifre eccessive oppure questi trabiccoli qui. Non so dirvi quanto costassero, perché abbiamo sempre preferito girare a piedi. Quello che so è che vengono decorati in ogni modo, fino a sembrare persino delle piccole carrozze! 😀 -
Si deve fare qualche cura/vaccino prima di andare?
No, non serve fare nessuna cura prima di viaggiare in Marocco. Io, per sicurezza, ho rigenerato un po’ la flora batterica intestinale, ma senza essere ferrea nell’assunzione dei fermenti lattici. Ho comunque portato con me un po’ di medicinali, just in case, tra cui: enterogermina viaggi, oki task, tachipirina e antibiotico. Non ho avuto bisogno di nulla di tutto questo, nonostante il cibo acquistato e mangiato anche a bordo strada da posti non proprio pulitissimi. -
In che zona è meglio prenotare l’albergo?
Dipende dall’esperienza che volete fare. Come prima esperienza vi consiglio di prenotare un albergo, magari solo per un weekend lungo, giusto per familiarizzare con il posto e con il cibo del luogo. Nel mio caso, ho scelto un Hotel*** situato nella zona nord della città, ovvero nella parte nuova (vedi mappa dove ho colorato il puntatore a cuoricino di rosso). L’albergo in cui abbiamo soggiornato si chiama YAAD CITY HOTEL e si trova in una via adiacente a una vena principale dello shopping, piena di negozi e ristoranti. Quello che ho apprezzato della posizione è stata proprio la possibilità di scendere e fare una passeggiata sotto portici illuminati e trafficati da molte persone. Una sorta di corso principale dedicato allo struscio cittadino. Se invece volete subito vivere l’esperienza del Riad, sceglietene uno appena fuori la Medina, così da non essere immersi totalmente nel caos di motociclette e commercianti che, sin dalle prime luci dell’alba, iniziano a chiacchierare, vendere, correre ovunque.
-
Si gira tranquillamente a qualsiasi ora?
Sì, assolutamente sì. Vi capiterà di frequente che qualche passante attacchi bottone per chiedervi da dove venite e per darvi consigli su come vivere e godervi al meglio la loro amata città. Vedrete spesso anche bambini chiedervi 5/10 dirham (50 centesimi o 1 euro). Nel primo caso, rispondete gentilmente: la popolazione è estremamente amichevole e rilassata e ama moltissimo l’Italia e gli italiani. Molti di loro parlano molto bene la lingua, tra l’altro, quindi non vi sarà difficile comunicare. Nel caso dei bambini, a vostra discrezione: noi abbiamo preferito essere risoluti e non cedere, perché far girare la voce lì è un attimo e temevamo di ritrovarci bersagliati di richieste. C’è, però, un’esperienza dalla quale mi sento di mettervi in guardia. Esperienza che mi è stata molto utile conoscere per evitare di trovarci in brutte situazioni. Come vi raccontavo prima, girando all’interno del Souk perdere l’orientamento e trovarsi in vicoli ciechi vi capiterà spessissimo.
Accadrà, e più sembrerete disorientati, più spesso succederà, che qualcuno vi suggerisca la via più breve per tornare alla piazza principale, Jamaa El Fna. Essendo di fatto il Marocco in un altro continente, può darsi che il vostro operatore non vi metta a disposizione internet a cifre oneste, pertanto dovrete cavarvela da soli orientandovi come potrete o sfruttando al meglio il vostro gps con la funzione bussola.
Ebbene, se qualcuno vi da indicazioni senza che voi gliele abbiate chieste prima, TIRATE DRITTO. Non sono malintenzionati che vogliono farvi del male, per carità, ma queste persone avranno dei “pali” che vi seguiranno per un po’, continuando a insistere dandovi indicazioni fino allo sfinimento. Qualora doveste cedere e seguirle, aspettatevi di ritrovarvi in un vicolo cieco non si sa dove, con una o più persone che vi chiederanno dei soldi per riportarvi nella vera piazza centrale. Una sorta di rapimento con riscatto, ma senza rapirvi. Qualora poi non doveste pagarli, vi lasceranno lì e starà a voi poi riuscire a tornare indietro. Altro che escape room! Il souk è un vero e proprio labirinto, pieno zeppo di negozietti, bazar, minimarket e venditori ambulanti tutti accorpati, al punto che ricordarsi da dove si è venuti è veramente una sfida!
-
Quando andare?
Noi, come vi ho detto a inizio post, siamo partiti a Gennaio. Considerate che lì, a fine mese, sta iniziando la primavera: le temperature oscillavano tra i 5/8 gradi e i 17/18 gradi verso metà giornata. Fortunatamente il tempo è stato sempre clemente e i vestiti che ci siamo portati alla fine sono risultati anche troppo pesanti. Vi direi di stratificare, portando sempre con voi un maglioncino o una felpa di sicurezza da mettere sopra. Noi uscivamo con maglietta, maglioncino e giacca di pelle, jeans e sneakers. Ci siamo trovati benissimo e molto comodi. Se invece volete godervi le piscine che quasi tutti i riad e hotel hanno in città, vi consiglio di addentrarvi più nei mesi primaverili italiani, quindi aprile/maggio per trovare un clima molto più mite. Evitate la piena estate a meno che non vogliate vivere il caldo sahariano e friggere per strada.
Spero che questa mini-guida pre-viaggio vi sia stata d’aiuto! Fatemi sapere se c’è qualcos’altro che vorreste sapere se state pensando, quando potremo, di viaggiare in Marocco!
Nel prossimo articolo vi parlerò in particolare del viaggio, cosa vedere, fare e mangiare!
Alla prossima!
Lascia un commento