Bene, rieccoci qui. Settembre è finito e, con lui, un altro mese di lavoro. 12 settimane di ufficio, 600 ore di tacchi ai piedi da Giugno ad oggi.
Molte di voi, con le quali ho avuto la gioia di fare amicizia (siete adorabili!), mi chiedono spesso come faccia a resistere tutte queste ore fuori casa indossando senza sosta scarpe tacco-munite. Sopravvivere…si può?
Sì! Eccome se si può!
DA DOVE COMINCIO?
Il benessere dei nostri piedini, quando si devono indossare scarpe col tacco, è a monte. Un piedino curato sarà sicuramente più a suo agio in una scarpa, specie se deve risiedervi per parecchie ore. Sfido io a stare in punta di piedi per mezza giornata se si ha un callo o una vescica! Quindi:
Consiglio numero 1_ Prendersi sempre cura di noi, a partire proprio dai piedi! Tutti sanno che proprio lì risiedono le nostre terminazioni nervose, ed è per questo che il giusto massaggio e la giusta coccola risultano così rilassanti per il corpo e per la mente! Un esempio? Dopo la doccia applicate qualche goccia di olio di mandorle sui piedi ancora bagnati e massaggiateli, salendo man mano sempre più su, verso il ginocchio. Ora andate davanti allo specchio e guardatevi le gambe. Quale delle due risulterà più bella? INDOVINATO! 😉 Inoltre, un altro piccolo consiglio che posso darvi, perché mi ha salvato l’esistenza in più di un’occasione, è quello di applicare, prima di calzare la scarpa, una crema particolarmente idratante. Questa andrà a lubrificare le zone dove il piede è più soggetto ad attrito, e, quindi, scivolando con più facilità, ritarderà il fastidiosissimo formarsi delle vesciche! Provare per credere! Io uso ancora oggi un burro di Akamuti alla calendula e camomilla (che quindi hanno anche un effetto lenitivo/calmante) e devo ammettere che non esco di casa tranquilla se non c’è lui con me in borsa!
CHE SCARPA SCELGO?
Il ruolo della scarpa, naturalmente, è fondamentale. Non tutte sono fatte per essere portate per ore, ed il discriminante lo fanno il tacco e la punta. Io, personalmente, prediligo i tacchi spessi, ma, ultimamente, non disdegno lo stiletto classico, magari alto 8-10 cm, che per l’ufficio è l’ideale. Per quanto riguarda la punta, preferisco la classica tonda o a mandorla, rigorosamente senza plateau. La loro forma, infatti, non comprime il piede ai lati come farebbe la punta “a punta”, appunto (…oggesù!) ma lascia alle dita dei piedi sufficiente spazio per muoversi un pochino e quindi riattivare la circolazione sanguigna.
Consiglio numero 2_ Mai passare troppe ore con una scarpa NUOVA. LO SO. LO SO! Sono il vostro ultimo acquisto e non vedete l’ora di sfoggiarle in ufficio. Va benissimo. Ma lo sapete solo VOI! 😉 Andate prima a farci una passeggiata, a prendere un gelato, un caffè con un’amica, valutate come si comportano “su strada” e poi sfoggiatele a lavoro! Non si può mai sapere l’esito che avranno sui nostri piedini. Tanto vale essere previdenti ed evitarci una settimana di ferite su dita e caviglie, no?
Consiglio numero 3_ La scarpa giusta nella giornata giusta. Come è normale non indossare sandali col diluvio universale (presente! A me è successo!) lo è anche evitare scarpe in vernice nelle calde e assolate giornate estive. Non ci sogneremmo mai di mettere una scarpa di raso a Dicembre, così come ritengo sconsigliabile indossare il camoscio a Luglio. 🙂
Consiglio numero 4_ Scarpe che non stringano! Fortunatamente da quest’estate si sono diffuse le cosiddette “laced shoes”, ovvero delle décolleté o, per la maggiore, dei sandali (paraculissimi!) che presentano la tomaia totalmente aperta, tenuta ferma da lacci che la percorrono dalle dita fino al collo del piede. Io ne ho due paia e devo dire che, nei giorni in cui il caldo si è fatto sentire e, come è normale che sia, i miei piedini si sono un po’ gonfiati, slacciarle e dar loro qualche millimetro in più di gioco è stato un vero sollievo!
Consiglio numero 5_ Puntate sugli stivali! Ora che sta arrivando la stagione fredda non c’è proprio verso di sbagliare! Stivali! In tutte le salse! Sono comodi, risolutivi, pratici e molto, molto divertenti! In inverno sono l’ideale, specie con una parigina che sporge un pochino dalla tomaia! Il piede, restando fermo (e al calduccio) al loro interno, non soffrirà dei doloretti tipici di tutte le altre tipologie di scarpa, al massimo potremo risentire della pianta un po’ intorpidita ma, per evitare anche quello, ci stiamo ancora attrezzando! 😉
SE PROPRIO NON CE LA FACCIO?
Camminare sui tacchi, o semplicemente averli indosso per tante ore, è impegnativo. La resistenza varia al variare di ciò che si fa, di quanto si cammina e quanto si sta fermi. Spesso anche la forma del nostro piede è un discriminante da non sottovalutare. Da questo punto di vista, gli ultimi consigli che ho da darvi sono:
Consiglio numero 6_ Avanziamo per gradi! Nessuno nasce con la capacità di camminare con disinvoltura sui tacchi. Quella cresce in base alla frequenza e alla quantità di tempo in cui li indossiamo. Io stessa dopo un mese intero di piedi nudi o, al massimo, infradito, al rientro in ufficio mi sono trovata spesso ad alzare gli occhi al cielo (e a sfilarmeli sotto la scrivania, ndr). Quindi, un po’ alla volta, giorno dopo giorno, e appena ci fanno male tanto da non riuscire a resistere, tornare a casa e sfilarli! Piedi sotto l’acqua fredda e totale relax!
Consiglio numero 7_ Le paraculissime ballerine da borsetta! Sono di tessuto o pellame molto molto morbido e presentano una suola super-flessibile, infatti è previsto che le si possa arrotolare e riporre comodamente in borsa. Non nego che, quando ho in previsione lunghe camminate, non mi muovo se non con loro a portata di…piede! 😉
Questo è più o meno tutto ciò che sento di potervi consigliare, perché sono le attenzioni che io riservo per me stessa. Proprio per questo, possono non essere giuste per tutte, sono opinabilissime e molto personali, ma sentivo di volervene fare dono.
Ora tocca a voi! Voi cosa fate per rendere la vostra permanenza nelle scarpe col tacco il più confortevole possibile? Ditemi ditemi! 😀
Alla prossima! ♡
Oddio Sara ho scoperto oggi la tua pagina (messo mi piace stamattina) e ora il tuo blog! Scrivi benissimo! ^_^ E anche io amo i tacchi alti.. :3 Se scopri il rimedio anti-dolore fammi sapere! :* ps. w le paraculissime ballerine da borsetta!!!! 😀
Ciao Selvaggia! Che bello averti a bordo! Giuro che alla formula miracolosa ci sono quasi arrivata, ma shhh, non dirlo a nessuno! 😉
E’ un piacere girare qui! Allora…Shhh!!! *.*
Ballerine paraculissime forevah 😀 Io ho diminuito di molto l’uso dei tacchi, non uscendo più molto e per altri motivi (tipo le mie amiche che mettono stivaletti o ballerine e io non metto i tacchi che sennò mi sento a disagio… ) e ogni volta che le rimetto dopo un po’ mi fanno male, molto prima che in passato.
Io purtroppo mi ritrovo la punta dei piedi molto larga, quindi tanti sandali devo evitarli, e anche alcune stringate, che il piede si gonfia subito. Però mi trovo al massimo con decolletè di tutti i tipi e sandali che avvolgono bene la caviglia (tipo t bar e similia, poi anche le anklet un po’ scollate che attozzano un po’ meno…) insomma, non posso mettere tutto, ma non mi scoraggio u.u
Anche io ho la pianta larguccia (e morbidosa) ma ad un certo punto ho detto *sticavoli*, metto le scarpe che mi piacciono, che tanto sono nana, è MIO DIRITTO. U_U
Ciao ragazza! Condivido pienamente quello che consigli…anch’io son una testimone della possibilità di vita quotidiana sui tacchi! Anzi…le mie amiche ridono perché cammino meglio con quelli che con le ballerine! Ma è vero che per lunghe camminate un tacco a spillo è da “only the brave”!! 😉 una buona cremina e il giusto tacco sono fondamentali! Quelli a cono ad esempio sono parecchio stabili, li ho usati pure per ballare salsa per serate intere. Per quanto mi riguarda non esco mai senza aver in borsetta quei fantastici cerottini per le vesciche…se si inizia a sentire quel tipico doloretto da “veschichetta in arrivo” quelli vi assicuro salvano la vita!! ;-** ciaooo e complimenti ;-**
Vero, sottoscrivo e condivido! Anche se a me i cerotti non cambiano proprio nulla, anzi, fanno peggio 🙁
Dodici ore sui tacchi alti sono tante. Però devo dire che qualche volta lo faccio anch’io. Dovrò fare il calcolo delle ore totali sui tacchi. Ma non credo proprio di … batterti. Lavoro anche io in ufficio. Spero solo che tu abbia, come me, un lavoro sedentario. Altrimenti sei un’autentica marziana e non ho remore a manifestarti la mia invidia.
Sei bravissima, Sara. Ho letto con interesse il tuo bellissimo articolo. Alcuni consigli ti conosco e li applico, altri sono nuovi, li seguirò. Forse ne manca uno: come evitare i calli sotto l’avampiede. Impossibile? Sono inevitabili? E allora, in tal caso, come si mette rimedio. Per me è un problema irrisolto, specie se metto i tacchi alti per giorni di seguito.
Come cammino sui tacchi? Bene. Meglio che con le scarpe rasoterra. Non ho incertezze, non prendo storte. Se però sono così spavalda nell’andatura, sono come mortificata per i dolori. Li maschero, difficile che si capisca che i piedi mi fanno male. Però mi fanno male. Anche io, come voi, ho la punta larga. Ho le caviglie strette, poi man mano il piede si allarga e non so se questo magari è una causa dei problemi.
Bacioni
Ciao Scoiattolina! Il mio lavoro è tendenzialmente sedentario, anche se in uno studio legale non ci si ferma mai, faccio avanti e indietro dall’archivio all’ufficio degli avvocati tutto il tempo! Devo dire che, a seconda delle scarpe che indosso, ho i miei momenti di cedimento anche io! Quindi nessuna invidia!
Per quanto riguarda i calli sotto l’avampiede, è inevitabile che tendano a formarsi, io però ogni sabato mattina o venerdì sera (se non esco) mi dedico alla cura dei piedini, quindi in un modo o nell’altro risolvo così: scrub, pietra pomice, e tanta tanta crema idratante e olii emollienti. 🙂
Anche io cammino meglio con i tacchi che con le scarpe basse, inciampo sempre e sembro impedita! Quando ho i dolori, anche io cerco di non darli a vedere, ma tendo a camminare più lentamente e divento scontrosissima! >.<
Penso sia una costante per tutte noi donne! 😉
Buona giornata cara!
Un abbraccio!
Facci sapere presto la formula miracolosa, Sospiro, dacci un po’ di sollievo. Sull’argomento abbiamo molte analogie. Anche il mio lavoro è tendenzialmente sedentario (segreteria di direzione) ma capitano dei giorni in cui si sta più tempo in piedi che sedute. Io resisto bene, in piedi, per circa un’ora e mezza, magari anche due, poi iniziano i bruciori. Anche io quando i piedi mi dolgono divento nervosissima, intrattabile. Cerco ovviamente di contenermi, di controllarmi. ma l’impulso è quello. Il mio quando andiamo a fare shopping o a spasso non vorrebbe che mettessi i tacchi perché sa che poi mi fanno male e o non parlo (tipo mummia) e soffro oppure do risposte un po’ acide, seccate, mentre quando ho le ballerine o le sneakers, dice, sono adorabile.
Io ho la pelle dei piedi delicatissima, morbidissima, ma se porto i tacchi per 2-3 giorni di seguito si forma subito il callo, davanti, sotto, dove iniziano le dita. Faccio come dici tu (pietrapomice, scrub, creme emollienti) ma il risultato è solo parziale. Ogni due settimane vado dall’estetista, me li rimuove, ma poi riprende la solfa. Il punto più ostinato è sotto l’ossone dell’alluce: la pelle è completamente appiattita, addirittura mi fa come uno spigolo, come lo spigolo nei mobili. Potrei usarlo come … carta vetrata.
Altro problema: la punta. Ho le dita vicinissime l’una all’altra, non ho spazio tra una e l’altra. Nelle punte strette c’è spazio insufficiente per cui da quel che ho capito succede questo: l’alluce spinge da una parte, il mignolo dall’altra e alla fine il 3° dito finisce sotto tutti. Ho anche 2-3 paia di sandali strettissimi che praticamente quando li metto si vedono solo 4 dita: il 3° resta sotto, ahimè. Però non fa male, almeno quello.
Poi il mignolo (non finisco più…). Se la scarpa è a punta, resta perennemente arrossato. A volte si forma sopra come una pallina un po’ indurita. Faccio pediluvi, cerco di idratare, ma è difficile da togliere. Ho provato i cerottini paracalli, ma non va. Consigli?
Storia infinita, chiudo con l’alluce. A forza di tacchi il ditone ora va un po’ verso l’esterno e quando le scarpe sono a punta stretta il 2° dito gli spinge contro e fa un po’ male dove c’è l’unghia. Ho un po’ paura che pian piano mi spunti la cipolla. Esagero?
Aiutooooo