Si, ci ho sperato con tutto il cuore, ma la sfiga mi insegue col kawasaki. Speravo che stavolta, raggiungendoLo, saremmo riusciti a goderci un finesettimana. E invece no.
Stà seguendo un corso online dell’Università di Stanford, del tutto facoltativo, che richiede di visualizzare una ventina (o UNA CINQUANTINA, come nel caso odierno) di video a settimana e di completare dei compiti per la mezzanotte della domenica. Ora, io lo conosco, ma per chi non lo conoscesse, posso dire che il mio Lui è uno di quelli che si riduce sempre all’ultimo, puntualmente in ritardo, quindi durante questo e i prossimi WE saremo bloccati a casa in attesa che lui finisca di prendere appunti, imparare cose nuove, rispolverare cose vecchie e finire tutti i compiti! Bellodecasa!
Ed io? Bhè..stavolta sono partita premunita. Pc in valigia a discapito di vestiti e scarpe, ho preferito preservare la mia integrità mentale che il look, almeno ho delle alternative piuttosto che guardarlo digitare freneticamente sulla tastiera e sclerare di tanto in tanto dietro al prof!
Si, il mio uomo è differente, ma non come LUI. No. Il mio rasenta la tipologia riassunta nell’appellativo “Ufficio-complicazioni-affari-semplici”. Ovvero, si prende mille impegni, mille scadenze, mille responsabilità, poi si lamenta che tutte insieme ci e gli tolgono tempo per poter fare quel che vorremmo/vorrebbe, e per le quali si riduce sempre all’ultimo minuto, a discapito di tutto il resto. Ah, e nelle categoria includerei anche mio padre. Ma questa è un’altra storia e non mi dilungo oltre.
Torniamo a me. Sono partita munita di pc e grandi speranze. Mi sono detta che probabilmente avrei concluso qualcosa anche io, ma l’ispirazione, quando sono qui, va letteralmente a farsi friggere. Sarà che il circondario del paesello grigio e nebbioso, con i tetti di tegole rosse, gli alberi spogli e la pioggia battente mi richiama a immagini idilliache di persone attorno ad un camino scoppiettante, con una bella cioccolata calda a scaldare cuori e menti, magari mentre ci si gusta un bel film sotto un plaid grigio topo…Le mie gambe sulle sue, una coccola di tanto in tanto. Ehhhh….
Invece no. Sono seduta su un letto durissimo, con un maglione caldo caldo, china su questa tastiera a condividere i miei momenti di noia con voi. In sottofondo un prof americano che definisce una funzione gaussiana improponibile come “very very beautiful” e un sacco di altre boiate che sinceramente non mi sforzo neanche di capire. Ogni mezz’ora la campana della chiesa qui accanto mi ricorda che il tempo passa e domani dovrò già tornare a casa. Domani…4 giorni già passati così, come se nulla fosse. Ed io che avevo tanti progetti, tante idee da attuare, una casa ancora da trovare, una vita ancora da programmare.
Ma credo che la convivenza sia anche questo. Andare incontro agli inconvenienti e agli impegni dell’altro stando sempre vicini e supportandosi a vicenda. Non mi pesa il fatto che lui si sia sobbarcato di questo ulteriore impegno, anzi, gli fa onore ai miei occhi, ma semplicemente che non possiamo fare qualcosa, qualsiasi cosa, insieme. Cioè, siamo nella stessa stanza, siamo vicini su questo letto, ma lui pensa alle sue cose ed io, di conseguenza, alle mie. Ieri, per fargli iniziare la giornata con un pò di brio in più, gli ho preparato una bella colazione servita rigorosamente a letto….Nel pomeriggio, mentre lui andava avanti con i suoi studi ho preprato una torta. E Dio solo sà quanto avrei voluto farla insieme a lui…vederlo pasticciare con le uova, sporcarlo di farina…sorridere insieme vedendola lievitare nel forno, una nostra piccola creazione. Solitamente dopo pranzo facciamo una passeggiata all’aria aperta lungo il fiume con la sua cagnolotta. Mi manca quel piccolo spazio che ci ritagliavamo nelle lunghe domeniche trascorse qui, spazio durante il quale abbiamo maggior occasione di parlare a cuore aperto, scherzare, approfondirci, apprezzarci. Inoltre, a guastare il tutto, ci mancava solo la pioggia, che mette di malumore anche la più solare delle ragazze. Devo tener duro e aspettare che arrivi metà dicembre. Da allora, forse, le nostre due vite ricominceranno ad intrecciarsi di nuovo, dopo questo parallelismo temporaneo. Nel frattempo faccio forza ad entrambi, lo vedo che gli pesa non potermi dedicare più di due parole a pranzo e a cena. Ma siamo forti e arriveramo in fondo anche a questa piccola disavventura. 🙂
…Mi farò perdonare mia dolcissima principessa..lo giuro sulla gaussiana multivariata e su tutte le reti neurali del mondo! …<3
Che bello questo post…ti capisco, ora io e il mio lui viviamo anche lontani…ci vediamo di tanto in tanto sigh :/
Godetevi il tempo che state assieme…è prezioso 🙂
Grazie per la citazione, ora faccio una scorpacciata dei tuoi post!
Tonia
a noi in realtà è andato un po’ al contrario, abbiamo iniziato subitissimo una convivenza (dopo 3 mesi) ed è stato fantastico, anche perchè io “andavo a scuola” (una sorta di corsicino) e quindi avevo un sacco di tempo libero, e a casa studiavo giusto un po’, lei non si è riuscita a prendere impegni per vari motivi (città nuova, sconosciuta, casa isolata senz’auto, nessuna conoscenza, vicini scorbutici, supermercato lontano, ecc) e quindi abbiamo passato davvero dei bei momenti accoccolati, poi quando ho finito il corso gli impegni sono cresciuti ed il tempo insieme è diminuito, ora si è presa anche lei grandi impegni, tra cui il vivere in una città diversa dalla mia, quindi…mi manca troppo :'(
Che gioia il fatto che siate passati! E’ da poco che ho iniziato a scrivere assiduamente, trasformando il mio piccolo blog in un diario di viaggio all’interno della mia vita e della mia relazione di coppia! Spero passerete di nuovo a “trovarmi”, le “porte di casa mia” sono sempre aperte! Magari la prossima volta racconterò le origini di questa nostra storia, che ci ha visto combattere davvero tante battaglie! Ma le abbiamo quasi sempre vinte tutte! 🙂
Un bacione! E alla prossima!
:-*